Come è possibile ottenere una crescita rigogliosa di fiori e piante all’interno dello spazio verde senza avvalersi di prodotti chimici che provocano uno squilibrio delle sostanze presenti nel terreno? Il segreto è una corretta realizzazione del compost “fatto in casa”. Il compostaggio domestico, infatti, rappresenta quella procedura che permette di realizzare un concime naturale sfruttando i naturali processi di decomposizione e di umificazione delle sostanze organiche. Ecco, allora, che letame, scarti di cibo, liquame e residui di potatura contribuiscono alla manutenzione del verde permettendo la fertilizzazione ecologica del prato del giardino grazie ad un incremento delle sostanze nutritive contenute all’interno del terreno. Gli agenti che permettono la produzione di compost sono gli organismi decompositori presenti nel suolo stesso: per favorire il processo di decomposizione, quindi, sarà utile tenere conto di tutte quelle caratteristiche che permettono lo sviluppo di questi agenti come il mixaggio di materie carboniose (brune-dure-secche) con materie azotate (verdi-molli-umide) e l’apporto costante d’acqua (per garantire l’umidità).
Si renderà necessaria la presenza nello spazio verde o di un composter, o di una buca, all’interno dei quali andrà inserito il compost; entrambi hanno lo scopo di favorire l’ossigenazione che permette la decomposizione delle sostanze organiche.
Il processo di compostaggio domestico avviene in tre fasi. La prima è la fermentazione, durante la quale si innalzerà la temperatura del terriccio sfiorando i sessanta gradi; in questa fase vengono eliminati i batteri patogeni. Nella fase di maturazione, che si protrae per un periodo di sei-otto mesi, le parti più dure e resistenti dei vegetali vengono decomposte grazie all’azione di funghi e attinomiceti. Durante l’ultima fase, cioè quella di decomposizione vera e propria, vengono sminuzzati residui ed impasti, e il compost è finalmente pronto per l’uso.
Per un ottimo processo di compostaggio domestico bisognerà stare particolarmente attenti ai materiali: essi, infatti, dovranno comprendere solamente i residui organici (quindi no alla legna verniciata, al vetro o alla plastica) che andranno sminuzzati con un biotrituratore e miscelati assieme.