Il tresette a perdere è una popolare variante del gioco del tresette, nella quale lo scopo è però di fare meno punti possibili. A differenza del tresette, non esistono coppie, quindi ognuno gioca per conto suo in una sorta di lotta per la resistenza al tavolo.
Si può giocare da 4 a 6 giocatori, ma anche fino a 8. Ogni giocatore gioca da solo. Si distribuiscono tutte le carte del mazzo in modo che ogni giocatore abbia lo stesso numero di carte. Naturalmente 10 a testa se si è in 4, 8 se si è in 5. In 6 giocatori vengono eliminati dal mazzo il 4 e il 5 di spade e di coppe, o in alternativa gli ultimi due giocatori di mano ricevono una carta in meno (gli altri ne ricevono 7) e non giocano la prima mano.
Le carte hanno un “valore” (in termini di punti) e un’ordine di presa o “forza”. L’ordine di presa è lo stesso del normale tresette. La carta più “forte” è il 3 che prende su tutte le altre, poi in ordine seguono 2, Asso, Re, Cavallo e Donna, poi 7, 6, 5 e 4 che sono dette “scartine”. Il “valore” non corrisponde alla “forza” delle carte. L’Asso vale un punto, il 2, il 3 e le cosiddette “figure” (Re, Cavallo e Donna) valgono 1/3 di punto. Le “scartine” non valgono punti. Nel conteggio quindi tre figure valgono 1 punto. I punti totali in gioco sono dunque 11. In genere si assegna all’asso di bastoni un valore particolarmente alto: 6 o 11 punti. In quest’ultimo caso i punti totali vengono ad essere 21.
In ogni “mano” ciascun giocatore deve tirare una carta. Se il primo ha tirato una carta di un certo “palo” o seme (spade, coppe, denari o bastoni) gli altri devono rispondere con carte di quel seme. Se ad esempio tira denari gli altri devono tirare solo carte di denari. Se non ne sono in possesso, possono tirare una carta qualsiasi e si dicono “piombo” a quel seme. La carta più forte dello stesso seme prende tutte le altre. Se si tira una carta di un seme diverso a quella del primo giocatore perchè si è “piombo” a quel seme, non si può prendere.
A differenza del tresette classico non è consentito fare “dichiarazioni”, cioè dare agli altri giocatori al tavolo delle informazioni sulle proprie carte. Lo scopo del gioco è fare meno punti possibile. Conviene dunque “scaricare” tutte le carte che valgono di più. Per farlo, in genere i giocatori cercano di rendersi “piombo” ad un palo. Nel conteggio dei punti non vengono contati i terzi di punto e i mezzi punti. Il giocatore che ha fatto l’ultima presa prende tutti i terzi di punto e i mezzi punti rimasti. Se un giocatore prende però tutti i punti, fa il cosiddetto “cappotto” e viene assegnata la totalità dei punti a tutti gli altri giocatori.
Ci si siede dunque ad un tavolo e si distribuiscono le carte. Il giocatore che tira per primo, la prima volta che si distribuiscono le carte, è quello in possesso del 4 di denari. Successivamente si tira a turno per primi all’inizio di ogni partita. Nella prima mano di ogni partita non si può giocare a bastoni. Nelle mani successive tira per primo il giocatore che ha preso nella mano precedente. Si eseguono più partite e si stabilisce una soglia di punti da raggiungere per poter perdere, ad esempio 51 o 101. Il gioco finisce quando uno dei giocatori raggiunge la soglia stabilita. Vince il giocatore che ha totalizzato meno punti al momento della fine del gioco.